Anch’io, come
i bambini, voglio
il mio eroe

November 26, 2015
in Category: Passato di parole
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Anch’io, come <br>i bambini, voglio <br>il mio eroe

Anch’io, come
i bambini, voglio
il mio eroe

Un pensiero un po’ femminista, ma in linea con la giornata (25 novembre, contro la violenza di genere). Quando si pensa alla violenza maschile sulle donne si immaginano botte, stupri, lividi e occhi neri. Storie terribili, sicuramente, ma si sottovaluta la violenza psicologica, subdola ma estremamente pericolosa. Chissà perché m’immagino sempre la stessa scena: lui che pretende di aver ragione su un argomento anche sciocco, per esempio le qualità nutritive di un alimento che sta mangiando. E lei che, pur sapendone molto di più, tenta di controbattere cercando di appellarsi alla ragione, ma poi ci rinuncia perché tanto, se non vuole arrivare al litigio, la ragione deve averla sempre lui. Mi chiedo: dov’è la verità? Perché in quei momenti non scende sulla terra e si fa sentire? Dovrebbe materializzarsi, entrare in quella casa con tanto di mani e gambe e far capire bene all’arrogante lestofante come stanno veramente le cose. Se poi penso che in tantissime parti del mondo questo avviene per argomenti molto più seri e vitali e che le donne sono comunque costrette a tacere, a convincersi di non sapere per evitare conflitti e mantenere la pace, mi sale una gran rabbia. Come un bambino vorrei avere anch’io il mio eroe, una giustiziera che volando da una parte all’altra del mondo punisca gli arroganti e i violenti. Poi, riportata alla realtà, trovo conforto nel pensiero che le donne abbiano comunque delle qualità emozionali e sociali che la maggior parte degli uomini non riescono nemmeno a immaginare. Tipo la voglia di comprendere, di prendersi cura delle persone, di avere una visione totale della vita e non parziale o meccanica: fatti seri, non pugnette. A loro lasciamo volentieri lo sciocco gioco di chi vuole avere ragione a tutti i costi.

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