Il San Valentino degli abbandonati

February 8, 2016
in Category: Pasta&food
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Il San Valentino degli abbandonati

Il San Valentino degli abbandonati

C’è anche un San Valentino degli abbandonati, degli sfigati, di quelli che non hanno mai rimorchiato o di quelli che rimorchiano sì, ma sempre le persone sbagliate. Fratello di un Cupido che ha perso la mira, San Valentino può essere anche un santo un po’ fetente. Uno che strizza l’occhio a San Faustino, ma solo dopo averlo spogliato di tutte le speranze. Altrochè dolci cuori di cioccolato, baci Perugina, cenette al lume di candela o simboli intrecciati di eterno amore. Chi ha sofferto deve farsi sentire. Come? Festeggiandolo con la giusta dose di cattiveria e assicurandosi tante piccole soddisfazioni personali. Se per strada vedete un coppia che si bacia teneramente, disturbatela. Niente moralismi del tipo “non ci si bacia in pubblico…” ma fate qualcosa che possa infastidirla. Che ne so… tirate un sasso mirando ai piedi. Poi mentre state tornando a casa entrate in una pasticceria, compratevi un cabaret di bigné al cioccolato facendoveli incartare per benino, come fosse un regalo. Appena arrivate a casa mangiateveli tutti, uno dopo l’altro, buttando a terra carta e nastro rosso. Poi la sera, quando tutte le coppie pregustano cenette sentimentali o abbuffate di ben altri odori e sapori, voi prendete il telefono e fatevi consegnare a domicilio una bella cena giapponese. Storditevi con i sapori forti del sashimi, scaldatevi con una zuppa di miso e con abbondanti dosi di wasabi, la salsa verde piccante e poi, prima di addormentarvi sul divano, annegatevi in un bollente saké (tra i 42 e i 45 gradi). Sarà un San Valentino indimenticabile.

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