Il vero piatto dell’amicizia è il cacciucco

November 21, 2015
in Category: Anima
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Il vero piatto dell’amicizia è il cacciucco

Il vero piatto dell’amicizia è il cacciucco

Un amico è la cosa più preziosa che tu possa avere,
e la cosa migliore che tu possa essere.

(Douglas Pagels)

L’amicizia non è una grande cosa – è un milione di piccole cose

(Anonimo)

L’amicizia è un’alchimia misteriosa che capita per caso.  Gli amici sono soggetti poco raccontabili ma molto credibili. Sul profilo facebook non hanno bisogno di un “mi piace”, non scompaiono mai, nemmeno se resetti il computer. In realtà le amicizie sono storie d’amore lunghe una vita.
Il  suo piatto non può che essere un cacciucco alla livornese, dove il sugo di pomodoro è il collante che tiene uniti due amici. La ricetta più moderna prevede l’utilizzo di sei o sette tipi di pesce, tra cui seppie, calamari, scampi, polpo, triglie, scorfano e cozze. Ma vale la regola chi più ne ha ne metta. Sotto il brodo, adagiato sul piatto, come uno scoglio sul fondo del mare, va sistemato il pane casereccio abbrustolito: base solida dell’amicizia, la piattaforma su cui è cresciuta e si è alimentata.
Ogni tipo di pesce con cui si prepara il cacciucco ricorda qualcosa che è accaduto tra due amici. Un pezzo di triglia? La litigata che ha permesso di conoscere meglio quel suo carattere spigoloso quando si sente ferito. Una mezza seppia che spunta mollemente dal sugo è pace fatta, l’armonia che ritorna liscia e perfetta.
Il ventre di uno scorfano è un segreto mai rivelato, quella confidenza talmente privata che si è preferito scordarla per non rischiare di lasciarsela scappare. La cozza è il possesso, sentimento che spinge a desiderare che abbia solo te come amico. Poi c’è il polipo, mollusco che s’insinua ovunque. Piccole parti dei suoi tentacoli sono sparsi qua e là nel piatto com’è la presenza di un amico quando è assente. Un vero amico c’è sempre, anche se non lo vedi da tanto tempo. Lo ritrovi in molte cose che fai, nelle frasi che dici, nei momenti di solitudine. Del resto anche il cacciucco in origine era un piatto dell’incontro e dell’amicizia. Era il simbolo di Livorno, città crocevia di molte culture, religioni e tradizioni, anche gastronomiche.
Secondo Paolo Zalum, storico livornese di origine siriana, il cacciucco sarebbe stato inventato da un guardiano della costa al quale un editto della Repubblica fiorentina proibiva di friggere il pesce visto che l’olio doveva essere usato per alimentare la luce del faro e non per cucinare. Da qui l’invenzione del cacciucco, che di olio ne richiede poco o nulla. Del resto anche una vera amicizia non ha bisogno di unguenti per lubrificarne gli ingranaggi: passa il tempo ma non si arrugginiscono mai.

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