Non solo piada e Sangiovese. Ora c’è anche il gin romagnolo al sale di Cervia

October 19, 2017
in Category: Pasta&food
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Non solo piada e Sangiovese. Ora c’è anche il gin romagnolo al sale di Cervia

Non solo piada e Sangiovese. Ora c’è anche il gin romagnolo al sale di Cervia

Quando si pensa alla Romagna vengono in mente cappelletti, piadina, Sangiovese, ma non il gin. E, invece, da quasi un anno è andato in produzione e viene venduto in tutta Italia il primo Gin romagnolo, pensato e sperimentato da Federico Lugaresi. Federico, che per sette anni è stato gestore dell’osteria Cen’é in centro storico a Cesena, ora, da qualche settimana, ha lasciato ad altri il locale ed è solo produttore del suo “bambino” superalcolico. “Tutto è nato sette anni fa quando ho aperto l’osteria – racconta Federico Lugaresi, 43 anni e due bambini piccoli – il gin mi è sempre piaciuto ma, preparando cocktail per i clienti, la passione è cresciuta. Due anni fa ho pensato che avrei potuto fare un prodotto mio, composto con piante e spezie romagnole. Un gin a connotazione locale, o meglio il primo gin della Romagna. E così mi sono rivolto a una distelleria di Asti, in Piemonte, che normalmente fanno progetti anche conto terzi e gli ho spiegato la mia idea. Loro sono stati molto disponibili e a quel punto, mentre iniziavo a sperimentare con spezie e aromi, ho pensato che il sale di Cervia sarebbe stato benissimo nel gin e così ho preso a dosare sale, erbe, bacche di ginepro.gin buona-2

La fase di sperimentazione è durata un anno, dove alcune volte veniva troppo amaro perché c’era troppo ginepro oppure troppo salato perché avevo calcato un po’ col sale. Alla fine abbiamo trovato la ricetta giusta, direi perfetta, e abbiamo prodotto le prime mille bottiglie”. Concretamente Federico spedisce alla distelleria le piante romagnole che raccoglie dalle aziende agricole locali nei mesi di maggio e giugno che sono erba cedrina, erba santolina cenere e lavanda. La distilleria mette il ginepro, toscano-umbro perchè il migliore sul mercato per fare il gin, e poi fa l’infusione di tutte le piante, le aggiunge alla parte alcolica e le fa distillare insieme al sale di Cervia. Et voilà il prodotto è fatto. Per l’etichetta Federico si è rivolto a un’illustratrice di Faenza, Monica Zani, perché voleva un’etichetta con un disegno fatto ad acquerello e non con le solite immagini stampate. Dopo le prime mille, andate vie benissimo, Federico ha cercato anche un’azienda di distruzione a livello internazionale (perché fra poco inizierà ad esportarlo anche all’estero) e per ora ne ha prodotte settemila.  “Sta andando bene la vendita – spiega Federico – so che trova riscontro tra gli appassionati di gin proprio per la sua particolarità”. A Cesena si può assaggiare al Cen’é (i ragazzi che hanno rilevato la gestione da Federico lo tengono sempre in prima linea), alla Cantera e quest’estate era anche al Chiosco Savelli.  Ma perché Gin Primo? “Beh, prima di tutto perché è il mio primo esperimento con un distillato e poi mia moglie ha pensato che avesse anche un chiaro riferimento con la Romagna dove un tempo ai figli si mettevano molto i nomi Primo, Secondo, Terzo…”. Altri progetti? “Sì sto lavorando a qualcosa che abbia riferimenti romagnoli, però ancora è presto”. Ultima domanda: come si beve Gin Primo? “E’ ottimo da miscelare, ovvero per fare il Negroni, il Gin Lemon e il Martini, ma, visto che è un Gin di qualità, è molto buono anche bevuto liscio al posto di una grappa o di un whisky”.

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