Chi odia il carnevale ha l’anima da contestatore

February 2, 2016
in Category: Pasta&food
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Chi odia il carnevale ha l’anima da contestatore

Chi odia il carnevale ha l’anima da contestatore

Trucco sbavato, parrucche sgargianti, cappelli su facce solitamente tristi o esageratamente allegri. Razionalmente non ho mai capito perchè ho sempre odiato il carnevale, ma leggendo alcuni testi sul valore simbolico del carnevale mi sono fatta l’idea che chi non lo sopporta sia un autentico contestatore. Il carnevale, infatti, ha lo scopo di legittimare la trasgressione, di annullare, accettandolo, lo spirito della provocazione. Da trasgressioni diventano pagliacciate, perdono senso, si annientano.

In più, aspetto non secondario per quanto mi riguarda, chi ama la comodità e non è disposto a soffrire per un qualche risultato estetico momentaneo, non può che detestare una festa in cui bisogna mantenere il ruolo con fatica, con pasticci sulla faccia e vestiti traballanti.

Anche da piccola per me era un sacrificio immenso indossare quegli abiti quasi sempre scomodi, solitamente a mezze maniche nonostante fuori ci fosse meno 10, corone o cappelli che al quarto passo perdevano il loro sostegno, afflosciandosi o girandosi sempre dalla parte opposta. Ma soprattutto, a pensarci adesso, era odioso farlo per quella stupida sfilata in cui tutte eravamo travestite. Per uno spettacolo teatrale in cui recitavo l’ho fatto e mi sono anche divertita. Ma vogliamo parlare anche dei carri di carnevale? Sono opere inquietanti, esagerate, quasi mostruose. Non ci trovo nulla di esteticamente bello e, visto che rientrano nella parata che tutti si aspettano, non le trovo nemmeno trash. No. Il carnevale non mi avrà, mai…

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