Contro la moda del “cestino”. Io se voglio fare il picnic me lo preparo da sola e spendo poco

July 17, 2018
in Category: Pasta&food
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Contro la moda del “cestino”. Io se voglio fare il picnic me lo preparo da sola e spendo poco

Contro la moda del “cestino”. Io se voglio fare il picnic me lo preparo da sola e spendo poco

Invece di andare a cena, a tavola, con cibo cotto sul momento e camerieri gentili, l’ultima moda in tutta Italia è ritrovarsi in “posticini” di campagna o al mare sedendosi per terra, su erba (compresi gli animali che abitualmente vi risiedono) o sulla spiaggia (con annessi e connessi), consumando una cena solitamente fredda e ristretta, contenuta dentro un cestino. E, tra l’altro, il tutto avviene solitamente dietro a un contributo di svariate decine di euro a cestino. Mio padre, coi suoi 80 anni di età, sorriderebbe e direbbe che sono tutti matti. E vi dirò che, secondo me, ha proprio ragione. Sì, perché, vabbè la luce romantica della sera, vabbè il concertino che accompagna ogni boccone, vabbè che “così fan tutti”, ma io, accidenti, voglio vedere quello che mangio (ah…state attenti a non confondere il tovagliolo di carta con la piadina) e soprattutto se voglio fare un picnic vado in un posticino dove non c’è nessuno con gli amici che mi sono scelta io. Lo so che gli appassionati di queste alternative “cenette” o “degustazioni” salteranno sulla sedia e imprecheranno su fb, e so anche che, è vero, alla fine ognuno ha i suoi gusti, ma io che di picnic da piccola ne ho fatti ovunque e di frequente e quando sono venuta in Romagna non mi sono fatta mancare nemmeno l’esperienza della “ligaza”, devo dire la verità che se devo scegliere tra mangiare per terra, frugando dentro un costoso cestino già pronto e preparato da altri, o sedermi a tavola nel modo più tradizionale possibile, preferisco la seconda. Il picnic, di giorno o sotto le stelle, mi va bene solo se me lo preparo io ed è un modo per risparmiare qualche soldo.
Forse l’età e l’umidità di certi luoghi non si confanno più con le ultime mode (che poi sono solo il rifacimento di vecchie abitudini che una volta avevano senso ora un po’ meno – pensiamo al cestino di Casali inventato proprio a Cesena), ma io di gran lunga continuo a preferire  una semplice osteria con una sufficiente luce che permetta a me di vedere quello che mangio e all’oste, che magari è anche un simpatico chiacchierone, quello che taglia o impiatta.
Ora che ho detto la mia, vado a mettermi a tavola per la cena.

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